Cosa NON dire a una persona depressa

Avere a che fare con una persona depressa non è facile e spesso familiari e amici, pur con buone intenzioni, commettono errori nel tentativo di aiutarla o farla smettere di lamentarsi.

gallucci psicologo torino
Alcune frasi che si sentono troppo spesso, in realtà sono da evitare, perchè controproducenti.

Il problema è solo nella tua testa
E' una tua fissazione
Basta volerlo
La depressione non è solo e non tanto un problema di percezione e pensiero razionale sui fatti, ma è prima di tutto un disturbo affettivo.
E’ anzi molto irritante, per una persona che ha perso fiducia e speranza, assistere al tentativo di farlo “ragionare”, come se tutto dipendesse da un errore cognitivo o dalla volontà.

Pensa positivo!
Distraiti!
Prenditi una bella vacanza e ti passerà tutto
Devi uscire di più, devi svagarti
Sono frasi fatte che irriterebbero chiunque, non servono a nessuno e anzi allontanano chi soffre di depressione.

Devi fare sport
Devi cambiare lavoro/scuola/partner
Suggerimenti indubbiamente razionali, ma che non tengono conto del fatto che il comportamento umano (non solo quello del depresso) è influenzato più dal piano emotivo che da quello logico/razionale e che quella che può apparire come una semplicissima soluzione non è una cura.
Inoltre, non è opportuno incoraggiare una persona depressa a prendere così importanti decisioni, che invece hanno bisogno di una visione serena ed equilibrata di sè, degli altri e del mondo (cosa che un individuo depresso in fase di malattia non ha).
Come diceva Seneca "È l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi".

Tutti hanno dei problemi
La vita è dura
C’è chi sta peggio di te
Non ti manca niente
Smettila di piangerti addosso e datti da fare
La depressione è una malattia, non un problema, e suggerire che tanti ne soffrono non cambia certo la situazione (e la persona depressa inoltre lo sente già bene che la vita può essere difficile).
Sicuramente ci sono nel mondo persone sofferenti, ma questo non rende il dolore che prova la persona depressa meno profondo, che anzi si sentirà più in colpa e debole, come se non avesse il diritto di sentirsi triste, perché c'è qualcuno che ha problemi più gravi dei suoi.

In breve ciò che accomuna tutte queste frasi è la mancanza di empatia.
La depressione, come ogni disturbo psicologico, non è un modo di essere che si sceglie (almeno non a livello conscio), non ce ne si può liberare grazie alla sola forza di volontà.
E' il miglior equilibrio possibile (ma doloroso) che la persona ha trovato in quel momento, che va prima di tutto compreso e rispettato.

Ecco perchè frasi fatte di questo tipo sono prive di empatia, perchè banalizzano e minimizzano la sofferenza, fanno stare peggio l'altro che non si sente ascoltato davvero. 
Chi le pronuncia può sentirsi a posto, perché crede di aver dato un buon consiglio, ma in realtà ciò che fa è difendersi, per evitare il contatto con il dolore suo e degli altri.

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3 commenti:

  1. Gentile prof. Gallucci, ma come ci si dovrebbe comportare quando il malato ha un carattere talmente orgoglioso ed arrogante da non voler mettersi in discussione per la sua salute, prima di tutto, e poi degli altri?
    A me, purtroppo, è successo di arrivare a scontrarmi con un soggetto di questo tipo, stavo male a mia volta e lui non voleva accettare il mio nuovo compagno di vita, scaricando rabbia e frustrazione. Naturalmente poi ho capito che non dovevo scattare, ma davanti a determinati caratteri di per sé ostili, al di là della malattia, come è giusto rapportarsi? Bisogna lasciare che ci "distruggano" perchè ammalati?

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  2. Gentile Laura, intanto mi scuso per il ritardo della risposta.
    Quando ci si trova di fronte a persone o situazioni difficili, credo che la cosa più importante sia essere consapevoli dei limiti di ciò che si può (o non può) fare, proprio perchè la sofferenza tende a essere "contagiosa". E si corre il rischio che a furia di voler far del bene e aiutare, si venga risucchiati e si stia male oltre il dovuto.

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    1. Gentile prof. Gallucci,
      Grazie moltissimo per la sua chiara e costruttiva risposta!
      Ahimè, solo ora capisco la preziosa importanza del Limite, del "Non portare con sè il dolore altrui" e di essere se stessi, non "psicologi" improvvisati... Farò dell'esperienza un tesoro!
      Grazie anche per i suoi bei post!
      Laura

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