5 cose da sapere sulla respirazione

gallucci psicologo torino

1. Respirare è essenziale e vitale
Sarà banale ricordarlo, ma la respirazione è un’azione così spontanea che non ci prestiamo nemmeno attenzione.
Respiriamo sempre.
Ogni giorno compiamo circa 21.600 atti respiratori.
Il nostro organismo è “fatto” per respirare e, a meno di gravi ostacoli, la respirazione avviene costantemente in ogni momento della vita, sia cosciente sia non cosciente, anche da svenuti.
Siamo accompagnati da questo gesto indipendentemente dalla nostra volontà.
Ci accorgiamo di più della respirazione dopo uno sforzo fisico, ad esempio dopo una corsa o dopo aver salito le scale.
Ma anche in situazioni totalmente opposte, ad esempio in una condizione di assoluto relax, o nel sonno.

2. Come è fatto e come funziona l’apparato respiratorio
Contrariamente a quanto spesso si pensa, il ciclo respiratorio non è composto da due fasi, ma da quattro:
1. Inspirazione
2. Sospensione piena o attiva: l’intervallo che intercorre tra il termine dell’inspirazione e l’inizio dell’espirazione, può durare da frazioni a qualche secondo, ma attraverso la volontà è possibile prolungarla fino a uno o più minuti
3. Espirazione
4. Sospensione vuota o passiva: l’intervallo che intercorre tra la fine dell’espirazione e l’inizio della successiva inspirazione, anch'essa può durare da frazioni a qualche secondo, ma attraverso la volontà è possibile prolungarla.

Dal naso e/o dalla bocca l’aria attraversa la trachea, i due bronchi, i bronchioli e gli alveoli che formano l’albero respiratorio: qui avviene lo scambio attraverso il sangue che arriva dai tessuti ricco di anidride carbonica (che viene espulsa con l'espirazione) e la scambia con l’ossigeno.

L’apparato respiratorio è composto poi da due gruppi di muscoli: intercostali e il diaframma (sotto i polmoni, separa la cassa toracica dalla cavità addominale).
Durante l’inspirazione si aumenta il volume della cassa toracica, l’aria esterna riempie gli alveoli.
Durante l’espirazione i muscoli si rilassano, schiacciano i polmoni e l’aria è spinta fuori meccanicamente.

3. A cosa serve la respirazione
Lo scopo principale della respirazione è introdurre ossigeno nel sangue, che viene portato a tutti i tessuti per la combustione delle sostanze organiche ricavate dall'alimentazione e produrre quindi energia per l'organismo.

Ma se consideriamo il percorso inverso dell’aria (dai polmoni all'esterno), ci accorgiamo che esiste un’altra funzione della respirazione: la produzione di suoni, la voce.
L’aria passa infatti di nuovo dalla laringe in cui, le corde vocali che vibrano, producono onde sonore.
Quando parliamo, siamo abituati a modulare la respirazione in base alle parole che pronunciamo e alla loro intensità. Ma è vero anche il contrario: seguendo determinati ritmi e intensità nel parlare o nel produrre suoni, è possibile regolare anche il ritmo respiratorio (lo sa bene per esempio chi canta).

4. La respirazione è solo un atto involontario?
No: è vero che la respirazione è spontanea e costante, ma è anche vero che, anche se per un tempo limitato, possiamo decidere di trattenere il respiro (apnea) o di regolare il ritmo respiratorio, ad esempio in frequenza o intensità.
A differenza di altri sistemi come il battito cardiaco, la temperatura corporea o la sudorazione, la respirazione è l'unico atto che si può in parte controllare e regolare con la volontà.

5. Perché conoscere e modulare il respiro?
Pensiamo a una situazione che percepiamo come pericolosa, ad esempio una stanza buia (stimolo esterno): può provocare paura, il battito cardiaco può aumentare, come la circolazione del sangue e la frequenza respiratoria.
E questo può avvenire sia che il pericolo sia reale, sia anche solo immaginato o pensato (come negli attacchi di panico o nelle fobie).
Esiste di fatto un’interdipendenza tra la circolazione del sangue, il battito cardiaco, il ritmo della respirazione, che sono direttamente influenzati (e influenzano) dalle emozioni e dai pensieri.
Non possiamo di certo controllare gli stimoli esterni (inevitabili perché altro da noi), né tantomeno il battito cardiaco.
Ecco quindi dove possiamo rivolgere la nostra attenzione: agire sulla parte volontaria della respirazioneridurre gli effetti negativi che gli stimoli esterni  provocano nell'individuo.
Meno disturbata dalle interferenze del mondo esterno, la mente può quindi raggiungere uno stato di maggiore benessere psicocorporeo e rilassamento.

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