Dipendenza affettiva e amore

gallucci psicologo torino

Spesso incontro persone che soffrono per amore.
In teoria l’amore non dovrebbe far soffrire, anzi.
Certo, nelle storie d'amore tra due persone ci possono essere difficoltà, conflitti, momenti alti e bassi, ma se la sofferenza è costante, quotidiana, consuma le energie e la relazione stessa è possibile che si tratti di dipendenza affettiva.

È facile confondersi e non accorgersene perché in entrambe le situazioni si è coinvolti dalle emozioni e sentimenti che proviamo per l'altra persona.
Ciò che cambia invece è l’insieme di pensieri e sensazioni che proviamo e gli effetti che hanno verso noi stessi e l'altro.

5 differenze tra amore e dipendenza affettiva a cui prestare attenzione

  • 1 Chi (si) ama vuole condividere la vita con il partner amato. Le parole chiave di ogni buona storia d’amore sono simmetria e complementarietà. Diversamente, nel rapporto di coppia può prevalere uno sbilanciamento eccessivo e dinamiche di competizione

  • 2 L’attenzione in amore è molto più rivolta alla persona amata e alla relazione stessa, molto meno verso sé stessi

  • 3 L’amore vuole il bene dell’altro, la dipendenza affettiva invece ha bisogno dell’altro. Chi ama è capace di stare anche lunghi periodi senza la persona amata, senza bisogno di ricerca costante di rassicurazione

  • 4 Riuscire ad avere fiducia nell'altra persona è un requisito fondamentale quando si incontra il partner giusto (e si può recuperare anche in caso di delusioni). Se mancano le fondamenta, la relazione d'amore è molto più fragile

  • L’amore fa stare bene, genera sensazioni gradevoli, emozioni positive e senso di libertà. La necessità invece di chi dipende affettivamente è quella di manipolare l'altro in modo più o meno cosciente, proiettando aspettative personali, mancanze o vuoti da riempire.

Una coppia cresce insieme, matura per far fronte alle cose della vita.
L'amore è possibilità, non limiti,
è respirare, non affannarsi.
L'amore è l'incontro di due unità, non la somma di due metà.

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La locanda

gallucci psicologo torino

"L’essere umano è una locanda,
ogni mattina arriva qualcuno di nuovo.

Una gioia, una depressione, una meschinità,
qualche momento di consapevolezza arriva di tanto in tanto,
come un visitatore inatteso.

Dai il benvenuto a tutti, intrattienili tutti!
Anche se è una folla di dispiaceri
che devasta violenta la casa
spogliandola di tutto il mobilio,

lo stesso, tratta ogni ospite con onore:
potrebbe darsi che ti stia liberando
in vista di nuovi piaceri.

Ai pensieri tetri, alla vergogna, alla malizia,
vai incontro sulla porta ridendo,
e invitali a entrare.

Sii grato per tutto quel che arriva,
perché ogni cosa è stata mandata
come guida dell’aldilà".


Gialāl ad-Dīn Rūmī, poeta mistico persiano, fondatore della confraternita sufi dei dervisci.

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Proiettare sugli altri

gallucci psicologo torino

"Invece di osservare noi stessi spesso disprezziamo gli altri.

Questa si chiama proiezione: cioè proiettiamo sugli altri i problemi
che abbiamo dentro noi, trasferendoli su coloro che sono del tutto “innocenti”.

Così facendo evitiamo di guardare noi stessi.

Tutti ci siamo comportati in questo modo in situazioni difficili e
siamo tutti, più o meno, stati oggetto di proiezioni da parte degli adulti,
quando eravamo bambini.

Esempio: quando un adulto è sotto stress a causa di problemi personali,
è facile che dica a un bambino: “
Come sei piagnucolone e noioso!
Smettila! Sei davvero impossibile!”.
Questo è un tipico esempio di proiezione: trasferire un problema
personale, su qualcuno che non c’entra affatto.

Molti di noi sono trattati così da bambini: gli adulti scaricavano
addosso a noi i loro problemi. E così la maggior parte di noi ha imparato
quanto possa essere semplice “risolvere” i problemi della vita:
basta dare la colpa a qualcun altro.

Questo è, naturalmente, poco costruttivo.
Trovate il modo di parlare apertamente delle proiezioni con i vostri
amici e colleghi.

Cosa fare quando vi accorgete che state proiettando qualcosa su
qualcuno?
Il primo passo, sicuramente, l’avrete già intrapreso!
Consiste nel vedere e nel sapere che lo state facendo"

(Pollak, 2015)

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