9 falsi miti sulla figura dello psicologo a cui molte persone ancora credono

Anche se la cultura psicologica è sempre più diffusa, sono presenti ancora molti luoghi comuni sulla figura dello psicologo: il medico dei matti, lo "strizzacervelli”, quello che ti psicoanalizza, una persona di buon senso che ti consiglia, ti ascolta senza dire nulla, ti fa sfogare... Ne viene fuori un mix tra il medico, il cartomante, l'amico, l’interprete dei sogni, il guru che dispensa pillole di saggezza a richiesta...

Oggi le persone sono più informate sull'importanza di affrontare le problematiche psicologiche, individuali o di coppia, con l’aiuto di un professionista qualificato.
Chi ha intrapreso un percorso terapeutico e ne è soddisfatto, lo consiglia a chiunque (“Lo dovrebbero fare tutti”); chi ha avuto una brutta esperienza se la prende con tutta la categoria; e ci sono persone per le quali invece chiedere aiuto può essere difficile, per diversi motivi alimentati da paure e preconcetti.
Il risultato è spesso che chi ha bisogno di aiuto non lo chiede, o aspetta molto tempo prima di rivolgersi ad uno specialista quando ormai i problemi psicologici sono diventati cronici e compromettono in modo significativo diversi ambiti della vita quotidiana.

Provo allora a sfatare alcuni dei falsi miti che girano sul mio lavoro, a cui molti ancora credono.

gallucci psicologo torino
Escher, "Autoritratto su una sedia"

Lettera a una madre americana (Sigmund Freud)

Nel 1935, il padre della psicoanalisi Sigmund Freud scrisse una lettera di risposta a una madre che lo aveva contattato per sapere se fosse in grado di curare l'omosessualità del figlio.

Nel 1951 questa lettera fu inviata in forma anonima all'"American journal of psychiatry" come gesto di riconoscenza verso Freud per averla aiutata ad accettare l'omosessualità del figlio. In Italia uscì nel 1953 nella "Vita e opere di Sigmund Freud" scritta da Ernest Jones.

La propongo qui in versione integrale, in una mia traduzione, perché credo dia un'immagine di Freud sul tema dell'omosessualità ben diversa da certi sviluppi di psicoanalisi successiva che hanno preso la forma di cosiddette terapie riparative.

 gallucci psicologo torino

gallucci psicologo torino


La mia vita (di Oliver Sacks)

Oliver Sacks, 81enne neurologo britannico, è conosciuto in tutto il mondo come autore di numerosi libri in cui ha raccontato la sua esperienza medica con pazienti affetti da danni neurologici.
Citiamo per esempio “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” oppure Risvegli, in cui raccontava di alcuni pazienti affetti da encefalite letargica che brevemente erano usciti dal loro stato catatonico (nel 1990 uscì anche il film omonimo con Robin Williams e Robert De Niro).
Sacks ha recentemente scoperto di avere un tumore in fase terminale e ha scritto una lettera aperta pubblicata sul New York Times. La mia traduzione del testo integrale.
gallucci psicologo torino

Starbene: eppure si parla ancora di omofobia

Un mio breve intervento su omosessualità, omofobia e terapie riparative sul settimanale Starbene in edicola.

Sono soddisfatto di aver potuto dare in poco spazio informazioni chiare, semplici e corrette su una rivista così diffusa.

gallucci psicologo torino

gallucci psicologo torino

Se ti è piaciuto questo post e vuoi essere sempre aggiornato su argomenti che esplorano il benessere psicologico ed emotivo, puoi seguirmi sulla mia Pagina Facebook oppure scrivermi una email a pierluigi.gallucci@gmail.com

Perchè le terapie riparative sono inutili (e dannose)

“L’impresa di trasformare un omosessuale in un eterosessuale non offre prospettive di successo molto migliori dell’impresa opposta” (S. Freud, 1920) 

C'è anche il logo di Expo2015 che sponsorizza l'ennesimo convegno ‘in difesa della famiglia tradizionale’ e propone l'idea che l'omosessualità sia una malattia e si possa curare, suscitando il dibattito e lo sdegno della stampa nazionale.

A parte l'imbarazzo per l'arretratezza dell'immagine politica, sociale e culturale che ne viene fuori, a livello internazionale per giunta, direi che, come psicologi, sulle terapie riparative per l’omosessualità non si può tacere e vale spendere qualche parola su cosa sono e come (non) funzionano.

gallucci psicologo torino

Buon anno

Capodanno è sempre un momento carico di aspettative, perchè si volta pagina non solo al calendario: si chiude un anno vecchio e uno nuovo si apre alla possibilità di rinnovamento e miglioramento.

Il nuovo anno, in genere, porta entusiasmo, voglia di novità e di fare.
Ma c’è anche chi vive l’arrivo del nuovo anno, carico di ansia e depressione per i sogni non realizzati.

gallucci psicologo torino

Fuga dal Natale

Natale, tempo di regali, vetrine luccicanti, alberi e presepi da addobbare, famiglie e bambini felici.
Ma non per tutti è così ...
“Il Natale mi dà solo tristezza”
“Con tutto questo correre per i regali mi sembra solo una festa consumistica”
“A Natale mi sento ancora più solo”
“Vorrei svegliarmi direttamente il 7 gennaio”.

Come aiutare una persona depressa

La depressione è una malattia che si cura, non un semplice stato di tristezza e deve essere trattata come tale: per questo è importante identificarne presto le cause e ricorrere all'aiuto di uno specialista, medico o psicoterapeuta.

La depressione interferisce significativamente sulle relazioni interpersonali: chi è depresso si sente solo e non amato, anche quando è circondato da familiari e amici.
Il depresso desidera l’affetto degli altri, ma allo stesso tempo tende a respingerli, isolandosi o svalutando quello che gli altri fanno per lui.

gallucci psicologo torino

Cosa NON dire a una persona depressa

Avere a che fare con una persona depressa non è facile e spesso familiari e amici, pur con buone intenzioni, commettono errori nel tentativo di aiutarla o farla smettere di lamentarsi.

gallucci psicologo torino

Quando muore un genitore

"I nostri genitori ci hanno lasciato un mucchio di pietre.
E il coraggio di sollevarle".
(dal film Ricomincia da oggi di Bertrand Tavernier)

I genitori sono persone uniche e speciali, come la relazione che abbiamo con loro.
Sono la nostra più antica relazione con gli altri e con il mondo, quella che ci fonda come persone.
Ci sono da sempre, da prima che nasciamo: sono le prime persone che abbiamo mai incontrato, le radici da cui partire.

gallucci psicologo torino

Cosa rimpiange chi sta per morire

Vi siete mai chiesti quale sarebbe il maggior rimpianto se oggi fosse l'ultimo vostro giorno di vita?

Bronnie Ware, un'infermiera australiana delle Cure Palliative domiciliari, ha raccolto per anni le ultime parole e desideri dei malati terminali in un blog, poi diventato un libro.
Il suo compito era quello di assistere a casa le persone nelle loro ultime settimane di vita. Somministrava farmaci per alleviare il dolore e parlava con uomini e donne costretti a fare un bilancio della propria esistenza.

E domandava sempre: c'è qualcosa che rimpiangi?
Ne sono emersi i 5 più grandi rimpianti di chi è in punto di morte.

gallucci psicologo torino

Lo strano caso della vibrazione fantasma

"Aspetta che mi è vibra il cellulare! Ah no, me lo sarò sognato ...".
Perché a volte sembra che il cellulare suoni o ci vibri in tasca e non è vero?
Oppure quante volte capita che sembra di sentire la suoneria del proprio telefonino, ma in realtà non squillava?


Stagioni

Un uomo aveva 4 figli. Voleva imparassero a non giudicare le cose troppo velocemente, così li mandò uno alla volta a osservare un albero molto distante da casa.
Il più grande andò in inverno, il secondo in primavera, il terzo in estate, il più giovane in autunno.
Quando tutti furono tornati, chiese loro cosa avevano visto.


Perché uno psicologo non dà consigli

"I migliori insegnanti sono quelli che ti mostrano dove guardare, ma non ti dicono cosa vedere".
Alexandra Trenfor

"Dottore, cosa devo fare?"
"Cosa mi consiglia?"
"Lei che ne pensa?"

gallucci psicologo torino

Tempo di vacanze

Ah l'estate...
Tempo di vacanze: al mare, in montagna, in città o a casa propria.
Tempo di "staccare" dal pilota automatico.

gallucci psicologo torino

Come trasformare l'invidia

L'erba del vicino è sempre più verde.
Così dice un proverbio popolare che testimonia quanto sia comune il sentimento dell'invidia.
Ma cos'è l'invidia? E come possiamo farne buon uso?